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VIPsight International


Article Index

 

 

 

 

VIPsight giugno


Company

Siemens vuole rilevare Alstom

Siemens si dichiara soddisfatta di come sta andando il processo di offerte per la Alstom. Il gruppo tedesco non ha fretta per quanto riguarda una sua possibile offerta per il competitor francese. L’offerta per il business con l’energia di Alstom è invece vicina. Attualmente si stanno verificando i dati dell’azienda per avere un’idea più precisa della Alstom, dice Joe Kaeser il 29 maggio a New York durante una conferenza per investitori. Secondo il  Presidente del CdA la Siemens deciderà al più tardi entro il 16 giugno sulla propria offerta da presentare in concorrenza a General Electric (GE) . Kaiser non ha voluto dare dettagli.  Insider pensano comunque che l’offerta sia inferiore a quello che i francesi si auspicano. Il gruppo quotato nel DAX prevede di offrire meno di sette miliardi die Euro e la maggioranza nel loro business ferroviario. Il settore della costruzione di impianti di linee ad altra tensione dei francesi è ancora in negoziazione per probabili problemi con le autorità anti-trust. Ad oggi GE offre più di 12 miliari per Alstom. Il 28 maggio il gruppo americano ha alzato la sua offerta nei confronti della politica francese promettendo 1000 nuovi posti di lavoro. Il capo GE, Jeff Immelt, è venuto appositamente a Parigi per parlare con il presidente francese Francois Hollande.

GfK Fatturato flop, risultato top

La GfK, azienda quotata nel SDax, ha registrato nel primo trimestre del 2014 una perdita di fatturato di 3,7 percento circa rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente; allo stesso momento, il risultato al lordo degli interessi e delle imposte (EBIT) è salito di circa 7 per cento. La decrescita nel fatturato sarebbe – secondo il management dell’azienda di ricerca di mercato - dovuto in particolare alla forza dell’Euro e allo sviluppo dei cambi con le valute asiatiche e latino-americane.

Si aggiunge che l’azienda si trova attualmente in ristrutturazione che sembra già avere primi effetti positivi sulla performance aziendale. La situazione degli ordini è soddisfacente - verso la fine del primo trimestre circa il 60 per cento del fatturato annuale previsto era già entrato o registrato come ordine. Attualmente l’azienda costruisce in Brasile un panel per la misurazione della penetrazione televisiva, i primi fatturati del progetto dovrebbero esserci nel 2015. Per il 2014 l’azienda si aspetta una crescita organica da uno a due percento. Alcuni parti fondamentali della ristrutturazione dovrebbero concludersi ancora prima della fine di quest’anno.

KTG Agrar: chi semina vuole raccogliere

La KTG Agrar SE, azienda attiva nel settore agricolo e produttrice di bio gas, vorrebbe durante questo esercizio abbattere gli enormi debiti e ottimizzare il cashflow. Quotato nel Entry Standard l’azienda è cresciuta fortemente nel 2013, soprattutto grazie al finanziamento da parte di terzi. Il fatturato è cresciuto del 50 per cento raggiungendo 165 milioni di Euro e l’Ebit è salito da circa 13 a 24 milioni di Euro. Ma l’indebitamento netto ha raggiunto oramai 410 milioni di Euro, con un totale di bilancio di 582 milioni di Euro. L’azienda ha già emesso due bond per un totale di 250 milioni di Euro.

Ora il management della KTG ha deciso di concludere la fase di investimento e di rafforzare il capitale proprio – ultimamente la quota di capitale proprio era scesa da 19 a 15 per cento. La KTG intende inoltre liberare del capitale circolante per raggiungere un cashflow visibilmente positivo. L’azienda prevede per l’esercizio 2014 un fatturato di oltre 200 milioni di Euro. Il bond pmi di 50 milioni di Euro scade già nel 2014. E nel 2017 a KTG dovrà restituire l’altro bond per oltre 200 milioni di Euro.

Morphosys: periodo di ristagno nei ricavi da licenze

Per l’esercizio 2014 l’azienda biotecnologica Morphosys AG prevede un abbassamento del fatturato a 58 a 63 milioni di Euro e una perdita di 11 a 16 milioni di Euro al lordo di interessi e imposte. Nel 2013 la Morposys, azienda quotata nel TecDax, aveva ancora realizzato un fatturato di 78 milioni di Euro grazie a due alleanze nella ricerca. Nel primo trimestre 2014 i ricavi da fatturato di 16 milioni di Euro erano in decrescita rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Anche l’Ebit è sceso del 44 per cento raggiungendo circa 1,4 milioni di Euro.

Morphosys spiega che la situazione è dovuta all’abbassamento dei ricavi da licenze con partner dell’industria farmaceutica come Novartis, Roche o Boehringer e ad alcuni pagamenti una tantum nel trimestre precedente. A suo tempo lo specialista per anticorpi aveva venduto aveva venduto gran parte della AbD Serotec, il suo segmento anticorpi per la ricerca e la diagnostica, incassando 8 milioni di Euro.

The German Mittelstand

Le aziende famigliari non devono giocarsi la buona reputazione.

In Germania le aziende famigliari godono d’ottima fama. Si attribuiscono loro caratteristiche come la facoltà di pensare e agire in maniera sostenibile e un orientamento ad obiettivi a lungo termine.  Ciò le permette di superare  anche momenti di crisi pesanti senza  perdere la bussola. Nella recente crisi economica scatenati dalla caduta della banca Lehman Brothers nel 2008, le aziende famigliari tedesche hanno mostrato di essere robuste.

In seguito ad uno studio fatta sulle 4.500 aziende famigliari più grandi con un  fatturato annuale di 50 milioni di Euro,  il  Bundesverband der Deutschen Indsutrie e.V. (BDI) ha confermato questo sviluppo con cifre. Nel periodo economico più difficile dopo la seconda guerra mondiale, tra il 2009 e il 2010, le aziende guidate da una famiglia hanno potuto aumentare la loro quota di capitale proprio da 33,6 a 34,5 percento.  Nel 2010 la quota di capitale proprio medio di tutte le aziende tedesche si aggirava  – secondo le informazioni della Deutsche Bundesbank – sotto il 30 percento.

Non sorprende, quindi, che le aziende famigliari quotate in borse piacciano molto agli investitori. E’ vero che in un confronto esteso sui tre anni l’indice tedesco DAX  ha leggermente superato il DAXplus Family 30, l’indice specifico per le aziende famigliari. Considerando però la sicurezza dell’investimento in periodi di crisi gli investitori sono disposti a fare (ancora) qualche piccolo sacrificio. La grande reputazione deve però essere difesa ogni giorno di nuovo. La responsabilità è altra – e la tentazione pure. Spesso le aziende guidate da una famiglia possiedono  due terzi dei diritti di voto nell’assemblea generale. Questo le permette di nominare il consiglio di supervisione come pensano loro e infine di fare ciò che vogliono – finché la legge glielo permette.

Molte aziende famigliari riescono perfettamente a soddisfare le esigenze della maggior parte dei loro stakeholder assumendosi inoltre delle responsabilità sociali.  Henkel e Merck nel DAX e Fielmann e KWS nel MDAX e nel SDAX sono degli ottimi esempi.  L’agenzia di rating SUSTAINALYTICS lodava in una ricerca l’impegno di Henkel per  la sostenibilità sociale e per gli eccellenti risultati nei settori della Corporate Governance e dell’ambiente.

Il produttore di abbigliamento Ahlers, dove la famiglia dei fondatori tiene oltre il 75 per cento delle quote, può invece ancora migliorare. Nel bilancio vediamo iscritto agli attivi una collezione d’arte poco utile al core business dell’aziende e “venduta” agli azionisti come un investimento stabile. Salta all’occhio anche una remunerazione piuttosto generosa dell’amministratore delegato. Sarebbe stato interessante sapere anche qualcosa di più sulla situazione dei dipendenti nel sito produttivo in Sri Lanka, dove lavora comunque oltre  un terzo di tutti i dipendenti del gruppo.

Nell’insieme le aziende tedesche guidate dalle famiglie proprietarie sono molto riconosciute tra gli investitori finanziari, ma anche dall’opinione pubblica. Questo asso nella manica non merita essere sciupato.  Soprattutto nei momenti economicamente meno sicuri queste aziende devono fare da modello di “best practice” e offrire stabilità agli stakeholder.

Buhlmann's Corner

Der König rief und alle, alle kamen --- o forse anche no?!

(Il re chiamò e tutti, tutti vennero – inizio del testo di una canzone scritta da Heinrich Clauren nel 1814 e riprodotto sulla moneta dei tre marchi del Deutsches Reich coniata nel 1913)

Ormai sappiamo che le presenze alle assemblee generali di quest’anno hanno appena raggiunto il livello di due anni fa. Per saperne di più http://www.vipsight.eu/index.php?option=com_content&view=article&id=210&Itemid=4&lang=en&limitstart=9

(vedi edizione giugno 2013 sotto Capital news)

Quello che preoccupa di tanto in tanto è la logistica die voti. Certo, il trasporto in due containers costa tendenzialmente il doppio che in un container solo. La cosa si fa più complicata quando quell’unico container non arriva o quando è bucato. Considera l’esempio delle deleghe aventi diritto che giunsero a destinazione per l’assemblea della MTU Aero Engines Holding all’inizio di maggio a Monaco di Baviera. Erano meno del venti per cento di quelle che dovevano essere. Disavventure possono succedere dove uomo e macchina lavorano assieme – in fondo errare humanum est.

La questione fondamentale mi sembra un’altra: Gli azionisti, i beneficiari e i committenti del procedere, cosa sanno del viaggio che fanno i voti? Come possono sapere se i loro voti sono veramente arrivati a destinazione (a meno che la presenza totale sia inferiore alla somma delle loro posizioni…)? Non mi sembra difficile far avere ai committenti o ai proprietari delle quietanze di ricevimento.

In questo senso anche la Volkswagen non ha risparmiato con le sorprese quest’anno. Durante la presentazione del CdA gli azionisti presenti sono venuti a sapere en passant che l’annunciata capital measure per ben 10 miliardi di Euro era stata disdetta. “Gli organi hanno deciso di ritirare la domanda”, è stato. E quegli azionisti che hanno votato in anticipo, chi li ha informati?

Di fatto gli azionisti privilegiati che si sono presentati all’assemblea tenutasi ad Hannover lo scorso 13 maggio hanno saputo lì per lì che rispetto al tema non ci sarebbe stato più niente da decidere. Alla domanda come mai un programma di investimento di tale portata poteva essere tolto dall’ordine del giorno in un baleno mi è stato risposto in maniera fascinosa: “Prima dell’assemblea abbiamo preso contatto con dei grandi azionisti e abbiamo capito che sono molto affezionati al loro diritto di sottoscrizione”.

Siamo stati tutti molto impressionati. Prima si produce un ordine del giorno, lo si spedisce e si paga, poi si discute e poi ci si rende conto di un qualcosa che si discute da anni. Non voglio sembrare cattivo, però mi viene da pensare che “alcuni”, e non si sa bene come mai, conoscono il risultato delle votazioni molto prima della votazione stessa.

Il riconoscimento porta alla conoscenza e questa porta a disdire una delibera poco prima della sua sconfitta. Ricordiamocelo, la prima nomina di Martin Winterkorn (CEO di Volkswagen) nel consiglio di sorveglianza di MAN è stata decisa con il 99% dei voti a favore e  51 % di astensioni; ad occupare il posto è stato poi il suo sostituto.

Una gestione creativa delle votazioni…

Come sarebbe se una settimana prima delle elezione il parlamento o il capo di governo cominciassero a contare i voti arrivati per corrispondenza ( e anche molto di più, vedi i container di cui sopra)?

I fatti sono così perché: c’era l’assemblea e NON tutti, tutti vennero.
ACTIONS CORNER

In occasione del dibattito durante l’assemblea generale della Deutsche Bank il 22 maggio si è saputo che solo nel primo trimestre il numero dei procedimenti contro la banca è salita da 800 a circa 6.000, di cui 100 con un valore del litigio superiore a 100.000 Euro. Accanto a questo ci sono 180 procedimenti con gli enti di controllo. Nel 2014 la banca ha già speso 350 milioni di Euro per avvocati. Facendo un esempio matematico si ha un procedimento legale per ogni 16 dipendenti con contratto a tempo pieno del gruppo.  Gettando lo sguardo sugli accordi transattivi a suon di miliardi e le sentenze contro l’istituto VIP (Vereinigung Institutioneller Privatanleger) pone la questione: „è possibile che dobbiamo pagare cifre esose  a dei dipendenti che recano danno alla banca, come se volessimo a tutti costi tenerli con noi?”

POLITICA

Gruppi di energia non vogliono pagare i costi per lo smaltimento da soli

Peter Terium ha attribuito alla politica  tedesca una corresponsabilità per i costi miliardari dell’uscita dall’energia nucleare. L’abbandono dell’energia nucleare non è solo una responsabilità delle aziende. Qualsiasi soluzione per uscire dall’uso di energia nucleare deve essere sostenibile anche per le aziende. Il settore dell’energia è stato a suo tempo spinto dalla politica verso l’energia nucleare, riferisce il presidente della RWE. E il settore l’abbia seguita ben volentieri perché voleva guadagnare soldi. Con questi  soldi sono serviti in un primo momento per pagare gli investimenti e successivamente per creare gli accantonamenti necessari per affrontare le spese si smaltimento.  I quattro gruppi impegnati nel nucleare, RWE, E.ON, Vattenfall e EnBW hanno accantonato insieme 37 miliardi di Euro con cui pagare la demolizione delle centrali nucleari e il deposito delle scorie radioattive. Al momento non si sa se questa somma è sufficiente. D’altro canto si teme che in vista dell’indebolimento delle aziende  causato dalla “Energiewende” (transizione nel campo dell’energia) gli accantonamenti non siano più sicuri.  Il governo federale conferma invece che la responsabilità illimitata per la chiusura e la demolizione delle centrali sia delle aziende che le gestivano.

Persone

Il primo agosto Marcus Kuhnert sarà nominato come socio accomandatario  nella direzione di MERCK assumendo il rolo di CFO nell’azienda di famiglia di Darmstadt. Il 45-enne  viene da Henkel, Il suo predecessore nel produttore chimico e farmaceutico è stato Mattihias Zachert che alcune settimane fa è diventato presidente del CdA di LANXESS.

Dopo l’uscita di KKR e Permira da ProSiebenSat.1 Media è arrivato il momento di riordinare il consiglio di sorveglianza. Il gruppo media ha convocato pubblicamente l’assemblea generale per il 26 giugno annunciando nell’invito la i candidati per il consiglio di sorveglianza. Il responsabile per l’ Europa di KKR, Johannes Huth, si ritira e anche altri membri storici come Jörg Rockenhäuser, Lord Clive Hollick e Götz Mäuser lasciano l’organo. Il presente consiglio di sorveglianza propone come nuovo presidente Werner Brandt. In procinto di lasciare il suo posto come CFO in SAP Brandt è presente anche nei consigli di sorveglianza di Lufthansa e TWE. Precedentemente è stato per due anni CEO in Fresenius Medical Care e dal 1992 a 1999 era membro del CdA e Vice President Eruopean Operations in Baxter Deutschland GmbH.  Gli altri candidati per il consiglio di sorveglianza della ProSebenSa.1, le cui quote sono ormai tutte in free float, sono il capo di Iconic Entertainment Lawrence A. Aidem, la scienziata parigina Antoinette P.Aris, il manager di Yahoo Adama Cahan, la presidente del CdA di Celesio Marion Helmes e il manager di Verizon Erik Adrianus Hubertus Huggers. E’ previsto di organizzare la votazione secondo le raccomandazioni del Codice Tedesco per la Corporate Governance con elezioni singole.

Dopo la chiusura del litigio nella cerchia degli azionisti alla B.Braun viene offerto un posto nel consiglio di sorveglianza della Rhön-Klinikum. Ludwig Georg Braun dovrebbe essere votata in occasione dell’assemblea generale del 12 giugno nella Jahrhunderthalle di Francoforte e entrare  a far parte del consiglio di sorveglianza. Il proprietario del fornitore farmaceutico tiene oltre il 15 per cento delle azioni. A liberare il posto sarà Detlef Klimpe.

Vishal Sikka che  dal 2010 appartiene al CdA della SAP  e che da poco piùdi un anno era responsabile per tutti i temi legati ai prodotti e allo sviluppo nel gruppo di software ha annunciato le sue dimissioni immediate per motivi personali. Quest è quanto l’azienda di Waldorf ha comunicato il 4 maggio. Sulle motivazioni di Sikka, considerato come protetto del fondatore di SAP e presidente del consiglio di amministrazione Hasso Plattner, al momento ci sono solo speculazioni. Il consiglio di amministrazione ha anche chiamato con effetto diretto Rob Enslin e Bernd Leukert nel CdA. Enslin continuerà ad occuparsi dell’organizzazione delle vendite, mentre Luekert si asumerà la responsabilità per l’organizzazione dello sviluppo al livello globale- I due manager erano stati promossi nello scorso anno nel Global management Board.

Il primo di agosto Lisa Davis prenderà in grandi linee il posto di Michael Süß. Il  6 maggio il gruppo ha fatto sapere dopo una riunione del consiglio di sorveglianza che il responsabile del energy engeneering lascerà il CdA per motivi personali e in comune accordo con l’azienda.  Fino all’ingresso della manager di Shell il settore sarà temporaneamente gestito da RAndy Zwirn e rappresentato nel CdA da Klaus Helmrich.

TUI comunica che Frank Jacobi prenderà il posto di Petra Gerstenkorn che a causa del suo sempre maggiore impegno nel sindacato del terziario ver.di lascerà il posto nel consiglio di sorveglianza abbandonando l’organo alla fine di giugno. Il nuovo vice-controllore siede nel consiglio di sorveglianza come rappresentante dei dipendenti dalla metà del 2007. Ver-di deciderà probabilmente a giugno sul nuovo rappresentante da chiamare nel consiglio di sorveglianza.

La Aixtron guidata da circa un anno da Martin Goetzeler ha comunicato lo scorso 26 maggio poco dopo la gate-closure di Xetra che Wolfgang Breme lascerà l’azienda di comune accordo il 31 maggio per dedicarsi ad altre attività professionali, al di fuori dall’azienda. La posizione del CFO dell’azienda costruttrice di macchine utensili di Aquisgrana non sarà rioccupata, ad assumersi i compiti di Breme sarà lo stesso Goetzeler.

Il 16 luglio Marc Owen, da anni manager in McKesson, prenderà il posto di Marion Helmes come portavoce della Celesio.  Il suo ruolo di  CFO passerà a Alain Vachon.  Anche il Canadese lavora da anni per il gruppo americano. Dopo la sua partenza il 15 luglio la Helmes rimarrà a disposizione del grossista farmaceutico come consulente per accompagnare il passaggio al nuovo leading team. Gli accordi sono stati presi in perfetta armonia. Martin Fisher, responsabile per il settore Operations, ha lasciato il CdA il 22 maggio. I cambiamenti sono dovuti all’ingresso di McKesson in Celesio. Gli americani vorrebbero acquistare anche le quote rimanenti e togliere il gruppo MDax dalla borsa.

A meta anno Georg Lingg lascerà la FUCHS PETROLUB; la comunicazione è stata data contemporaneamente con la presentazione dei risultati trimestrali. Il produttore di lubrificanti ridurrà il CdA da cinque a quattro persone, le responsabilità del manager uscente saranno suddivise tra i membri del CdA restanti. L’uscita di  Lingg non era condizionata da motivi di risparmio dei costi, dice la FUCHS PETROLUB.

Il consiglio di sorveglianza della HOCHTIEF ha nominato con effetto immediato Nikolaus Graf von Matuschka, che lavora già dal 1998 per il gruppo edile, e José Ignacio Legorburo, manager di ACS da diversi anni, nel CdA. I due saranno corresponsabili per il business operativo e dovranno dare anche mano al presidente Marcelino Fernandez Verdes che dal momento del suo ingresso nel CdA della HOCHTIEF un anno e mezzo fa ha guidato il gruppo con il solo aiuto del CFO Peter Sassenfeld. Matuschka lavora dal 1998 per il gruppo edile tedesco in diverse posizioni di management, in ultimo da febbraio 2013 come membro del CdA della HOCHTIEF Solutions. Lo spagnolo Legorburo viene da ACS e ha diretto la sua affiliata edile, Dragados, la stessa azienda che una volta era guidata da Fernandez.

René Umlauft ha lasciato la MAN. Il gruppo di Monaco è costretto a cercare un successo. Secondo il produttore di autocarri il  responsabile per i settori motori Diesel e macchine turbo il 49enne membro del CdA desidera  un cambio professionale.  Umlauft è stato mandato in congedo con effetto immediato.  Secondo contratto avrebbe dovuto chiudere il suo mandato il 31 agosto 2014.

Jenoptik: tempi d’addio

Dopo l’abbandono del grande azionista che stimolata dal buon andamento della quotazione ha venduto le sue azioni della Jenoptik AG, azienda optoelettronica quotata nel Tec-Dax, anche il CFO se n’è andato. Rüdiger Günther ha infatti comunicato di voler portare a scadenza il suo contratto per la fa fine di marzo 2015. Adesso bisogna decidere il più veloce sulla nomina del successore.

Dall’inizio della sua carica come CFO nel 2012 Günther è riuscito a raddoppiare insieme al presidente del CdA Michael Mertin la quotazione azionaria del gruppo tecnologico e ad aumentare il fatturato del tre percento. Laureato in economia e commercio, Günther ha ricoperto diverse posizioni importanti nel settore finanziario, tra cui in Metro AG e in Infineon e Arcandor, dove ha svolto il ruolo di CFO. Non si conoscono i suoi progetti futuri dopo Jenoptik.

Init innovation: spostamento di sedie

Init Innovation in traffic systems AG, specialista in tecnologie per il trasporto pubblico di persone quotata nel Prime Standard, avrà presto un nuovo membro nel consiglio di sorveglianza. Günter Girnau lascerà il suo posto dopo 13 anni passati nell’organo dell’azienda. Il posto di presidente sarà occupato da Hans-Joachim Rühlig, suo vice dal 2011. Ulrich Sieg è stato nominato dall’assemblea generale come nuovo membro del consiglio di sorveglianza; attualmente ancora impegnato nello stesso organo in Hamburger Hochbahn AG entrerà a far parte di INIT a luglio.

Wolfgang Degen lascerà invece per sua volontà il CdA, dove ha svolto il ruolo di responsabile tecnico per anni. In qualità di amministratore delegato della init GmbH continuerà a servire il gruppo come consulente. Ad assumersi i suoi compiti sarà il CEO Gottfried Greschner. In futuro il CdA sarà composto da quattro membri.

Kontron: ottimizzare il settore finanziario

Quotata nel TecDax, la Kontron AG si presenta con due facce nuove nel CdA: Michael Boy sostituirà l’ex CFO Andrea Bauer. Alla fine del 2013 la Bauer aveva senza preavviso rinunciato dopo soli tre mesi al suo mandato presso il produttore di mini-computer, Gerhard Klingele l’ha sostituita temporaneamente.

Nel 2006 Boy è entrato in Faber Castell occupandosi del coordinamento dei settori commerciali al livello mondiale e dell’ampliamento di società nazionali e internazionali. Laureato in matematica economica Boy è stato direttore finanziario nel management europeo di International Flavors & Fragrances.

La Kontron si aspetta da lui di continuare la linea del risparmio intrapresa; secondo il consiglio di sorveglianza dovrebbe costruire e ottimizzare un management finanziario moderno e globale.

Ala fine di maggio la Kontron ha anche scelto Jens Wiegand come primo responsabile tecnico nel CdA. Wiegand vanta 25 anni di esperienza di R&D in diversi mercati e la conoscenza di Embedded Computer Technology e la Embedded Software Industry. In ultimo era Vice President per soluzioni industriali e marketing strategico globale in Windriver.

CAMPUS

Regolari internazionali riguardano il l’iscrizione in bilancio del fatturato

In un progetto comune i regolatori internazionali e nordamericani IASB e FASB hanno presentato  dei principi unitari per il rilevamento dei ricavi. Con questa iniziativa i Standard Boards vorrebbero ottenere una comparabilità globale aldilà dei settori e degli standard.  Al momento la versione finale dello standard è in discussione, non si prevedono comunque grandi modifiche. La pubblicazione è prevista per il secondo trimestre 2014. Il nuovo IFRS “Revenue from Contracts with Customers) ritiene che per quanto riguarda la registrazione di un  fatturato è fondamentale che il cliente abbia il controllo o il potere discrezionale sulla merce o sul servizio. Il controllo viene definito come “esclusione di altri dall’utilizzo” e come “raggiungimento di vantaggio economici”. Il punto di partenza dell’analisi è costituito dal contratto con il cliente. Inoltre ci sono delle nuove regole per le scadenze per il rilevamento di un fatturato da contratti con decorrenza più lunghi. I dati in appendice richiesti sui ricavi da fatturato sono stati molto ampliati rispetto alle regole ancora in vigore. Il nuovo standard sarà da applicare per la prima volta per gli esercizi che iniziano il o dopo il primo gennaio 2017. L’applicazione anticipata è ammessa.

Capital News

La Deutsche Bank ha annunciato ad hoc un aumento di capitale di probabilmente circa 8 miliardi di Euro. 1,75 miliardi Euro vengono intanto dallo Sceicco Hamad bin Jassim bin Jabor Al-Thani del Qatar. A partire dal 6 giugno gli azionisti avranno poi tempo fino al 24 giugno per sottoscrivere il restante aumento di capitale di 6,3 miliardi di Euro, al quale molto probabilmente parteciperà nuovamente anche lo Sceicco.  Il  19 maggio la Deutsche Bank ha fatto sapere che il  prezzo di emissione per le azioni -  si parla di fino a 300 milioni di pezzi - e il moltiplicatore saranno fissati il 4 giugno.  Matematicamente il prezzo dovrebbe aggirarsi intorno ai 21 Euro per raccogliere il volume previsto. L’aumento di capitale costituirebbe la nona più grande emissione di azioni nel settore bancario europeo.

SLM Solutions: ingresso in borsa

Il produttore di stampe in 3D, SLM Solutions AG con sede in nella Germania del Nord, è approdato in Borsa. 10 milioni di azioni sono entrate in trading all’inizio di maggio nel Prime Standard della borsa titoli di Francoforte ad un prezzo di 18 Euro/azione. In seguito all’ingresso in borsa la SLM ha realizzato un aumento di capitale con un volume di emissione di 75 milioni di Euro. Secondo l’azienda il denaro servirà per l’acquisto di un produttore di polvere di metallo per ampliamento delle vendite. I vecchi azionisti hanno ridotto le loro quote dopo l’IPO: Parcom Capitale tiene ancora poco meno del 17 percento, la Ceresio GmbH circa il 24 per cento e il free float ammonta a circa 56 per cento.

Capital Stage: azioni e non contanti

La Capital Stage AG, gestore di parchi solare e gruppo quotato ne Prime Standard vorrebbe distribuire per l’esercizio 2013 un dividendo di 10 cent per ogni azione, e quindi 25 per cento in più rispetto all’anno precedente. L’assemblea generale deciderà alla fine di giugno sulla proposta. Capital Stage intende per la prima volta offrire agli investitori un stock dividend, con un prezzo di acquisto di 3,70 Euro per ogni azione. Secondo il management l’azienda pensa di finanziare la stock dividend con un aumento del capitale reale con un diritto di sottoscrizione degli azioni nell’ambito del capitale autorizzato, che a sua volta dovrà essere approvato dall’assemblea.

Stabilus: bella figura in borsa

Il fornitore per l’industria automobilistica Stabilus si è presentato bene in borsa. Con un prezzo di emissione di 21,50 Euro l’azione è stata, secondo quanto comunica la stessa azienda, più volte sovrasottoscritta. Il produttore di molle a gas aveva emesso oltre tre milioni di nuove azioni e più di nove milioni di azioni dalla partecipazione dell’ investitore finanziario Triton.

L’ingresso in borsa ha fatto affluire 65 milioni di Euro nelle casse del giovane valore Prime Standard – 196 milioni di Euro sono andati al partecipante maggioritario Triton, che dopo la quasi-bancarotta di Stabilus di cinque anni fa aveva comprato delle quote. Con la nuova emissione la sua partecipazione è scesa al 41 per cento. Il free float si aggira quindi intorno al 59 per cento. Secondo il giornale Handelsblatt Stabilus vorrebbe utilizzare il ricavo dall’ingresso in borsa per la riduzione dei debiti.

L’azienda comunica che negli ultimi quattro anni il fatturato è cresciuto di circa 8,6 per cento a 460 milioni di Euro nell’esercizio 2012/2013. L’EBIT aggiustato è persino cresciuto di quasi 18 percento a 59 milioni di Euro. Oramai la Stabilus occupa 4.000 persone. Per l’esercizio corrente il management prevede un fatturato di oltre 500 milioni di Euro – 246 milioni di Euro sono già stati raggiunti nel primo semestre.

Secondo il Handelsblatt la Stabilus si è posto come obiettivo di entrare nel SDax.

Symrise: Mezzi per acquisto

Con un aumento di capitale la Symrise, produttore di sostanze aromatiche e profumi, ha ricavato circa 400 milioni di Euro lordi. A maggio l’azienda ha piazzato undici milioni di azioni per un valore di 36 Euro cad. con esclusione del diritto di sottoscrizione per gli investitori istituzionali. Il capitale sociale della società quotata nel MDax è quindi salito da 118 a circa 129 milioni di Euro. Con il ricavo l’azienda vorrebbe finanziare in parte l’assorbimento della gruppo francese Diana. Nel 2013 la Symrise ha realizzato un fatturato di oltre 1,8 miliardi di Euro.

M & A

Bastei Lübbe: al prossimo livello

La casa editrice Bastei Lübbe AG ha acquistato una partecipazione maggioritaria della Daedalic Entertainment GmbH, un’azienda che sviluppa e produce giochi. Del prezzo di compravendita non si sa ancora niente. Quotata nel Prime-Standard la Bastei intende con questo acquisto ampliare la strategia di crescita multimediale e completare la gamma dei prodotti.

Daedalic è un famoso laboratorio di giochi tedesco che ha già vinto molti premi per i suoi adventures and story-based giochi per video e computer. Nel 2013 il fatturato dell’azienda specializzata nel gaming ammontava a circa sei milioni di Euro, il margine dell’EBIT era intorno ai dieci per cento. Entro il 2015 il fatturato della Daedalic dovrebbe raggiungere 14 milioni. La collaborazione tra le due aziende ha iniziato subito dopo la compravendita a metà maggio.

BayWa: vento da nord

Il settore delle energie rinnovabili della BayWa AG ha rilevato il 76 percento delle quote del progettista svedese HS Kraf AB. Attraverso questa transazione la società di commercio e di servizi accede attraverso la figlia BayWa r.e.renewable energy GmbH al mercato scandinavo. L’azienda quotata nel SDax non ha dato comunicazione sul prezzo della manovra.

La HS Kraft è specializzata sulla messa in opera di progetto di energia eolica e si trova a Malmö. Il team di otto persone offre tutti i servizi dai primi studi di fattibilità fino alla costruzione e la gestione di impianti eolici. Considerando le buone condizioni di vento e la stabilità economica la BayWa r.e. prevede per la Scandinavia uno sviluppo commerciale durevole.

R. Stahl: contrattacco

Le famiglie proprietarie della R.Stahl AG, specialista per la protezione contro le esplosioni, continua a rifiutare l’assorbimento dell’azienda da parte del produttore elettrotecnico Weidmüller AG. Durante l’assemblea generale dell’azienda famigliare il 23 maggio il CEO di Weidmüller, Köhler, ha cercato di promuovere la fusione offrendo agli azionisti un prezzo di 47,50 Euro/azione – più dell’attuale quotazione in borsa. Köhler è convinto che i prodotti delle due aziende si completano perfettamente. Il gruppo elettrotecnico aveva appositamente acquistato delle azioni per poter parlare durante l’assemblea.

Secondo il Südwestfunk, nel frattempo anche i dipendenti della R.Stahl sarebbero contrari all’offerta. Per rendere più difficile l’assorbimento l’azienda tiene ormai un dieci per cento del suo capitale sociale. Le famiglie proprietarie possedevano già prima il 61 percento delle quote. Secondo la Stuttgarter Zeitung sarebbero convinti che la transazione favorirebbe solamente Weidmüller e hanno concordato per iscritto di non vendere le loro azioni.