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VIPsight International


Article Index

 

 

VIPsight gennaio


AZIENDE

Eliott rifiuta l’offerta di acquisto per Celesio

Per quanto riguarda il rilevamento della Celesio per ben 6,1 miliardi di Euro da parte di McKesson la Eliott non cede.  Le comunicazioni secondo le quali il Hedgefond avrebbe accettato l’offerta del gruppo USA, sarebbero prive di ogni fondamento. Il commerciante di farmaci offre 23 Euro per ogni azione dell’azienda di Stoccarda. Entro il 9 gennaio deve ricevere almeno il 75 percento del capitale e due bond convertibili perché la transazione possa riuscire. Haniel aveva già preso degli accordi con McKEsson offrendo la sua partecipazione del 50,01.  Il CdA e il consiglio di sorveglianza di Celesio avevano consigliato agli azionisti di accettare l’offerta. Finora gli azionisti trattano la McKesson con indifferenza. Al 19 dicembre 2013 gli americani avevano raccolto solo 0,21  per cento del capitale azionario. Seguendo Eliott e nella speranza di ottenere più soldi, anche altri hedgefond hanno acquistato delle azioni di Celesio. Durante l’assorbimento di Kabel Deutschland da parte di Vodafone la Eliott aveva acquistato circa il dieci percento. Non riuscendo a destabilizzare la transazione aveva offerto una parte delle sue azioni. Se la vendita a McKesson fallisse,  il pacchetto azionario di Eliott perderebbe notevolmente di valore. Haniel potrebbe invece reinserire la sua quota nel proprio Portfolio e attendere la prossima opportunità.

Evotec: correzione verso il basso

A causa di una ricerca non compiuta la Evotec AG, quotata nel TecDax, è stata costretta ad abbassare la previsione di fatturato per il 2013 da 90 a 100 milioni a 84 a 86 milioni di Euro. Secondo il management dell’azienda il profitto netto aggiustato potrebbe risultare inferiore a quello del 2012 e non superiore come previsto.

Gli introiti della società si consistono per lo più di pagamenti per obbiettivi raggiunti. Se una ricerca non procede come prevista l’azienda è costretta a rinunciare ad un pagamento importante. Lo studio preclinico realizzato insieme al partner Janssen Pharmaceuticals riguardava una potenziale sostanza attiva contro la depressione. Secondo l’agenzia di stampa tedesca, la dpa, la commessa aveva fatto sperare la Evotec in un incasso fino a 100 milioni di Euro.

Rhön Kliniken: accordo di pace vicino al capezzale

Accordo di pace natalizio tra i grandi azionisti del Rhön Klinikum AG.  La Asklepios e  la B.Braun che tengono rispettivamente circa un 20% del capitale sociale, non si oppongono più contro la vendita di 43 cliniche della Rhön al co-azionista Fresenius. Quest’ultimo, titolare di una quota del 5% alla Rhön Klinikum, è ora in grado di inserire la fetta più grande del business della Rhön nella sua rete di cliniche. In cambio la Helios,  affiliata della Fresenius nel campo della gestione di cliniche,  ha promesso al produttore di tecnologia medica B.Braun un contratto di fornitura a lungo termine. Nella nuova formazione la Fresenius Helios diventerà con 117 cliniche e un fatturato di circa 5,5 miliardi di  Euro il più grande gestore privato di cliniche in Europa.

Buhlmann's Corner

Come mai? e altri punti interrogativi!

Come mai un CEO deve sciogliere il suo contratto, stipularne uno nuovo (altrove) e cambiare paese prima di avere il coraggio di confrontarsi con l’irresponsabilità della politica? Per accusare l’irresponsabile apatia dei politici nel suo segmento aziendale e di mercato? Eppure un motivo ci sarà:

René Obermann, fino a ieri Chief Executive Officer della Deutsche Telekom, si alza e in un’intervista pubblicata su un grande giornale tedesco (Handelsblatt, 09 dicembre 2013) pronuncia alcune semplici verità, incriminando ad esempio il governo tedesco di ignorare in modo assonato (lo chiama diversamente) la questione NSA, e ha ragione. Poi denuncia il fatto ridicolo di un ministro degli interni sonnolento (lo chiama diversamente) che prima si scorda di occuparsi della tutela dei dati in generale per poi chiedere all’industria di sbrigarsi nel mettere finalmente in sicurezza i dati propri – una vera e propria sfacciataggine ministeriale.  E chi s’interesserà della violazione del diritto internazionale? Che differenza fa se il cellulare intercettato è quello della Cancelliera o il mio – se ricordo bene, c’erano delle regole, o no? E’ vero, da ora in poi non posso escludere che un giudice (magari sulle Bermudas) un giorno mi accusi di terrorismo e che un altro giorno qualcuno mi notifichi la sua decisione(ovviamente senza possibilità di impugnazione).

Con quale giustificazione morale (quella giuridica si fermerebbe comunque a Washington) l’amministrazione americana della SEC (Security Exchange Commission) o della DoJ (Departmente of Justice) si permette di occuparsi della presunta o effettiva corruzione in Siemens, ThyssenKrupp, Daimler & Co,? Su quale base etica questi nominano degli ex-giudici, ministri o altri per controllare la coscienza morale di una nazione che offende il diritto internazionale? Com’è possibile che i delitti economici possono essere perseguiti solo da bande di consulenti americani e puniti con sanzioni pecuniarie di miliardi di Euro versate nelle casse americane?

Ma chi manderà finalmente le squadre di pulizia negli Stati Uniti? Persino Google, Microsoft, Facebook, Apple, Yahoo e colleghi cominciano (finalmente) ad interessarsi dell’atteggiamento del loro governo e della sua amministrazione. Mi viene quasi il dubbio che i novanti giorni di messa in sicurezza dei dati sui collegamenti telefonici siano stati introdotti in Europa solamente per dare una mano alla NSA di gestire (commercialmente) meglio i momenti di punta e ridurre la volatilità. Dato che (lì) il lavoro sul fronte sembra essere dato in outsourcing la scusa storica del “non ne sapevamo niente” potrebbe alla fine anche funzionare.  Fatto sta che fino ad oggi nessun governo, ne a Berlino, ne a Londra e tanto meno a Washington ha annunciato qualcosa di più di semplici perizie – il whistle-blower che salva chi pensa democratico è ancora una rifugiato perseguito in attesa di asilo politico.  Le opinioni rimangono nascoste in conversazioni 1 to 1, la sistemazione del problema resta in mano alla (sempre più provata) democrazia.

Povera public governance e grazie René Obermann – almeno uno tra quelli che sanno come vanno le cose ci svela qualche verità.

Chissà, forse mandare regolarmente a spasso (e anche oltre confine) qualche CEO potrebbe essere una grande risorsa.

Resta tuttavia da chiedersi: dove sono gli azionisti? Se i manager non hanno opinione, potrebbero essere loro a dare il buon esempio, al di fuori di riunioni riservati, circoli privati o webinar limitati a pochi utenti. La questione non è chi ha la maggiore “lack of responsibility” ovvero “duty to act”, l’asset manager  (azionista) oppure il manager dell’asset  (l’amministratore)? La domanda riguarda la consapevolezza e l’assunzione della propria responsabilità, da ambedue i lati.

AT&T incassa 10 Mio di USD dalla NSA per il suo aiuto e adesso un fondo pensioni di New York muove causa contro di loro per ottenere informazioni  - e chi conosce questo fondo? Nello stesso contesto il Louisiana Sheriffs Pensionsfond ha fatto causa contro la IBM per far valere una perdita di valore di mercato di 12 miliardi di dollari – sheriff versus sindaci?

The German Mittelstand

Sottovalutazione dei rischi inerenti ai bond riservati alle PMI

Il mercato per i bond riservati alle PMI è in continua crescita. Con il famoso sigillo di qualità conosciuto anche all’estero “German Mittelstand” sono stati emessi negli ultimi tre anni 145 titoli di 127 imprese per un volume di ben 5,6 miliardi di Euro. Questo è quanto ha rilevato dal controllore di solvibilità Scope Ratings poche settimane fa. Alcune case di emissione e consulenti del mercato dei capitali si sono proprio specializzati in questo settore lucrativo. Dopo la borsa di Stoccarda anche le piazze di Francoforte, Düsseldorf e alcune borse regionali hanno seguito il modello creando un segmento di mercato apposito per le obbligazioni riservate alle piccole e medie imprese. Spesso, però, qualità e quantità non armonizzano.  Ultimamente gli investitori se ne sono accorti sulla propria pelle.

Windreich, specialista per parchi eolici, Getgoods, commerciante online,  FFK, smaltitore di rifiuti e di recente anche la HKW Personalkonzepte: tutti costretti a dichiarare l’insolvenza. Per i creditori, il sigillo di qualità del Mittelstand tedesco e simbolo di affidabilità e sicurezza, si è trasformato in un fallimento, nel vero senso della parola.  La Scope Ratings fa presente che non si tratta di casi rari. Nel 2010 tra gli emittenti PMI si sono registrati 14 insolvenze; sono stati piazzati 16 bond per un totale di 650 milioni di Euro. Secondo gli esperti la default rate rispetto al volume totale è del 11,6 percento. Questo significa che in media solo l’88  percento del capitale investito è stato rimborsato agli investitori.

I dati diventano particolarmente amari se visti nel contesto europeo. Con riferimento all’anno 2012 Standard & Poor’s  aveva parlato di una default rate del 2,2 percento per high yield bond europei. Molti considerano i high yield bond ormai come “junk bond”, ovvero “bond spazzatura”, una definizione che non giova al pendant tedesco.

Gli emittenti di obbligazioni riservate alle PMI sono però solo una piccola parte nell’insieme chiamato deutscher Mittelstand. Sarebbe sbagliato criticarlo senza fare differenza. Piuttosto bisognerebbe che gli investitori capissero che una crescita degli interessi di diverse centinaia di punti rispetto a titoli di Stato paragonabile comporta un rischio notevolmente maggiore.

Corporate Actions

Grazie ad un aumento di capitale per direttissima la ThyssenKrupp ha raccolto 882,3 milioni di Euro. Le 51.448.903 azioni sarebbero state vendute per 17,15 Euro per ogni titolo a investitori istituzionali tedeschi e internazionali. Il prezzo di emissione delle nuove azioni corrispondeva ad una riduzione del 2,8 % sul cambio finale del 2 dicembre 2013 del valore di 17 635 Euro. Il denaro fresco deve servire per abbattere i debiti di ultimamente cinque miliardi di Euro. Grazie all’afflusso di capitale la quota di capitale proprio migliora da 7,1 percento a 9,4 percento. In seguito all’aumento del capitale la potente fondazione Krupp (Krupp-Stiftung) non raggiunge più la quota necessaria per la blocking minority di 25 percento delle azioni. Il più grande azionista individuale non aveva partecipato all’iniziativa lasciando che la sua quota si diluisse al 22,99 percento.

Politica

I revisori dei conti si susseguono nelle cariche

Dopo due anni di negoziazioni i negoziatori del parlamento Europeo, della Commissione europea e della presidenza lituana hanno concordato una rotazione obbligatoria esterna e una limitazione delle prestazioni di consulenza per i revisori dei conti. Banche e aziende quotate in borsa devono in futuro sostituire i loro revisori dei conto dopo un massimo di 24 anni. La regola vuole che prossimamente il cambio avviene ogni dieci anni. Il termine può essere prolungato una sola volta per 14 anni se viene fatto un bando e se almeno due aziende si dividono il mandato, dice Michel Barnier il 17 dicembre. I quattro grandi controllori dei bilanci KPMG, PricewaterhouseCoopers (PwC), Ernst & Young e Deloitte & Touche registrano nella maggior parte dei paesi membri un quota di mercato superiore al 85 percento. Nel Dax i mandati vanno prevalentemente a PwC e KPMG. 24 dei gruppi appartenenti al DAX 30 saranno costretti inseguito al nuovo regolamento di cercarsi entro sei anni un nuovo revisore. Il principio di rotazione deve garantire che controllori e controllati non entrino troppo in confidenza mantenendo un atteggiamento scettico professionale da parte dei controllori. I revisori che attestano il bilancio di un’azienda non possono allo stesso momento fungere da consulenti, ad esempio per questioni fiscali. Secondo il commissario per il mercato interno, le misure, anche se meno ambiziose di quelle proposte dalla Commissione, mirano chiaramente ad una maggiore indipendenza dei controllori. Barnier insisteva inizialmente su l’obbligatorietà di un tandem di revisori (joint audits) chiedendo inoltre delle scadenze di rotazione forzata più brevi. Per evitare che con l’entrata in vigore delle direttiva si scateni una ricerca forsennata di società di revisioni, alle aziende sono state concesse inizialmente sei o nove anni di tempo, a seconda se il controllore è a bordo da oltre 20 o da 10 a 20 anni.

Persone

Il primo febbraio Kemal Malik succederà al Prof. Wolfgang Plischke come membro del Board of Management della Bayer. Nato in Inghilterra, il cinquantunenne è stato responsabile nel settore Health Care del gruppo Bayer di sviluppo di nuovi farmaci, oltre ad aver guidato lo Sviluppo globale e ad aver occupato il posto di Chief Medical Officer. Malik entrerà a far parte del Board il 30 aprile, data in cui Plitschke lo lascerà per andare in pensione.

Durante l’assemblea generale della Daimler il 9 aprile a Berlino Bernd Pischetsrieder, Joe Kaeser e Bernd Bohr si candideranno per essere eletti nel consiglio di sorveglianza. Sostuiranno Gerhard Kleisterlee, Lloyd Trotter e Bernhard Walter che lasciano l’organo per motivi di età.  Un prolungamento dei mandati non era previsto.  Le nuove nomine sono state decise dai membri del consiglio di sorveglianza del gruppo automobilistico durante la loro riunione del 11 dicembre 2013. Con la nomina dell’ex presidente del CdA di BMW e Volkswagen, del capo della Siemens e dell’ex manager di Bosch il consiglio di sorveglianza si propone di migliorare la propria competenza nel settore automobilistico. In passato gli azionisti avevano più volte criticato che con Manfred Bischoff uno solo dei membri del consiglio proveniente dal lato del capitale fosse esperto nel settore. Daimler aveva rifiutato ogni presa di posizione a riguardo. Durante l’assemblea generale del 2013 il manager di un fondo di investimento aveva chiesto in occasione della nomina di Andrea Jung “maggiore competenza di settore” , anziché “un aumento cosmetico della quota rosa”. Oltre alla Jung altre quattro donne su un totale di 20 membri occupano un posto nell’organo di sorveglianza: Sari Baldauf, Petra Heynike, Sabine Maaßen e Elke Tönjes-Werner.

Alla fine dell’anno Günter Bachmann è andato in pensione. Il sessantunenne membro del CdA era dal 2006 responsabile in DMG MORI SEIKI per i segmenti tecnologia e produzione. Il suo settore farà in  futuro parte del campo di  responsabilità del membro del CdA Christian Thönes che è entrato nel gennaio 2012 nel CdA della ex-GILDEMEISTER. Il nuovo board è stato quindi ridotto a cinque membri.

Il 31 marzo Adrian von Hammerstein lascerà l’azienda per sua scelta. Sotto la sua guida,  iniziata a maggio 2007,  la  Kabel Deutschland Holding è diventata il più grande operatore di televisione via cavo in Germania. Il suo successore dal 1 aprile è il cinquantenne Manuel Cubero, attualmente  Chief Operating Officer e Vice presidente del Board of Management. Kabel Deutschland e Vodafone hanno di recente firmato un contratto di dominazione e di trasferimento degli utili.

Da Aprile la LEONI sarà diretta da quattro e non più da tre manager. Lo scorso 11 dicembre il fornitore automobilistico ha comunicato che Frank Hiller raggiungerà il CdA dell’azienda per assumersi da luglio in poi la responsabilità per il settore Wire&Cable Solutions. Klaus Probst che finora si è occupato del settore cavi si concentrerà in futuro sul suo ruolo di CEO del gruppo.

Il 18 dicembre 2013 la Nemetschek ha comunicato che il 1 marzo Patrick Heider prenderà il posti di Chief Financial & Operations Officer, nonché di portavoce del CdA. Heider formerà il nuovo board insieme a Sean Flaherty e Viktor Varkonyu. Con la nomina di Heider, Tobias Wagner lascerà l’attività svolta ad interim alla fine di marzo.

Su richiesta del CdA della Rhön Klinikum la pretura di Schweinfurt ha deciso di nominare fino alla prossima assemblea generale Katrin Vernau e Reinhard Hartl come rappresentati degli azionisti nel consiglio di sorveglianza, per occupare i posti liberi. Vernau è partner dell’azienda di consulenza Roland Berger ed era Cancelliera dell’Università di Amburgo. Hartl è revisore dei conti e viene da Wolfratshausen.

Nell’ambito dell’iniziativa “Salzgitter AG 2015” la Salzgitter ha ridotto dal primo gennaio il CdA della società per azioni da cinque a tre membri. Non sono stati rinnovati i posti dei due membri Wolfgang Eging e Heinz Groschke che per motivi di età lasciano l’organo per il 30 di settembre. Il board rimane composto dal suo presidente Heinz Jörg Fuhrmann, dal CFO Burkhard Becker e dal responsabile delle risorse umane e del direttore del lavoro Michael Kleckbusch.

WMF: nuova guardia

Nella WMF AG, quotata nel General Standard, il membro del CdA Bernd  Flohr si è ritirato alla fine del 2013. Flohr è entrato nel CdA nel 2000. E’ stato responsabile per i settori delle finanze, delle risorse umane, dei bilanci, del controlling, IT e acquisti del gruppo. Attivo per l’azienda produttrice di beni del consumo dal 1983,  lascerà l’azienda come da contratto il 30 settembre 2014.

A prendere il suo posto a partire da gennaio sarà l’americano Bernd Stoeppel che si occuperà di finanze, controlling, revisione interna e IT.  Stoeppel, che parla un ottimo tedesco è stato dal 2007 responsabile per le finanze nella catena di alberghi Starwood per il mercato europeo, africano e del vicino oriente. Prima ancora lavorava per Electrolux elettrodomestici, Messer Griesheim e Reebok L’investitore finanziario  e azionista di maggioranza KKR si aspetta da lui una maggiore internazionalizzazione della WMF.  Dopo il suo ingresso nel 2012 aveva anche chiamato Peter Feld come nuovo presidente  del CdA.

Leifheit: il nuovo capo arriva prima

Da gennaio il nuovo presidente del CdA della Leifheit AG si chiama Thomas Radtke. Già nei mesi scorsi si prospettava un cambio al vertice del produttore di articoli per la casa, ma non si conosceva la data. Radtke prende adesso il posto di Claus-Otto Zacharias che aveva guidato  l’azienda pro tempore e che ora riprende il suo posto di CEO. Ultimamente Radtke faceva parte del CdA della Herlitz AG che ha potuto lasciare in anticipo per la fine dell’anno.

KWS Saat: cambio di guida annunciato in anticipo

Progetti a lungo termine nella KWS Saat AG: Dal 1 gennaio 2015 Hagen Duesbostel diventerà portavoce del CdA del produttore di semi quotato nel SDAZ. Duesbostel è membro del board dal 2003 e prenderà il posto di Philip von dem Bussche che per motivi di età lascerà il CdA alla fine del 2014. Peter Hofmann entrerà invece il 1 ottobre 2014 come nuovo membro del CdA.

Campus

Lotta per i diritti degli azionisti

Nel suo Schwarzbuch Börse 2013 la Schutzgemeinschaft der Kapitalanleger (SdK) si mostra preoccupata dell’influenza politica dei lobbyisti che incide sempre di più sui diritti degli azionisti di minoranza. Lo Schwarzbuch, pubblicato il 21 dicembre, rivela tra l’altro che in casi di   Spruchverfahren  (procedura di compensazione/liquidazione prevista dal diritto societario tedesco a difesa degli azionisti di minoranza)  o di compensazione in contanti i diritti degli azionisti possono essere soppressi dal punto di vista giuridico. L’ultima offensiva è partita su iniziativa del presidente del Deutscher Anwaltsverein (Associazione tedesca degli avvocati) che voleva ridurre lo Spruchverfahren ad una sola istanza, andando direttamente l’Oberlandesgericht (Corte d’Appello). Secondo la SdK questo fa capire quanto sia necessario che i rappresentanti degli azionisti abbiano “in futuro un occhio ancora più vigile”.  La decisione di stabilire l’Oberlandesgericht come prima e unica istanza precluderebbe ad esempio agli azionisti la possibilità di portare in un caso di liquidazione la decisione davanti ad un giudice in una seconda istanza. Oltre a casi singoli negativi lo Schwarzbuch descrive anche il motivo per cui il cambio di segmento nel Entry Standard o nel mercato inufficiale possa avere degli svantaggi giuridici per gli azionisti. Cambiando verso il  mercato inufficiale le aziende avrebbero successivamente la possibilità di abbandonarlo senza presentare alcuna offerta di compensazione in contanti. Si aggiunge che recenti decisioni della Corte Costituzionale Federale annullano una decisione della Corte Federale del 25 novembre 2002 sui diritti di proprietà degli azionisti (la cosiddetta decisione Macrotron. La SdK ritiene che il fatto che la stessa Corte Federale abbia accettato le decisioni senza intervenire debba essere considerato come un segno d’allarme. Lo Schwarzbuch fa inoltre chiarezza sugli enormi rischi legati ai bond PMI e ai CFD e consiglia la massima attenzione per quanto riguarda i listing cinesi.

Investimenti e risorse umane: le PMI si preparano

Secondo una ricerca fatta da DZ Bank, WGZ Bank e dal Bundesverband der Volksbanken und Raiffeisenbanken (BVR) quest’anno oltre l’80 percento delle PMI tedesco vogliono investire nelle loro azienda. Poco meno del 29 percento di loro sono anche disposti a spendere di più quanto hanno speso nel secondo semestre 2013. Le buone prospettive di business e i bassi tassi d’interesse hanno provocato la più alta intenzione di investimento degli ultimi 13 anni. La quota media di capitale proprio delle PMI rilevata nel 2012 ha raggiunto con 23,5 percento il livello più alto da quando, nel 2001, si è cominciato a calcolarlo.

Anche per quanto riguarda le risorse umane le PMI si muovono: quasi il 34 percento delle imprese intervistate prevedono nuove assunzioni. Il 57 percento di questi temono però di dover faticare per trovare del personale adatto a causa della diffusa mancanza di risorse specializzate. Gli autori della ricerca hanno intervistato titolari e amministratori di circa 1500 imprese.

Capital News

Nello scandalo sulle manipolazioni dei tassi d’interesse, il 4 dicembre 2013  la Commissione EU ha comminato a sei istituti finanziari coinvolti negli accordi delle sanzioni per complessivamente 1,71 miliardi. Gli istituti di credito avevano manipolato dei tassi d’interesse importanti tra cui il cosiddetto Libor, per trarrne vantaggio. Una sanzione record di 725 milioni di Euro è stata inflitta alla Deutshe Bank. La banca più grande della Germania deve pagare la somma più alta, seguita da Societé Générale, che deve sborsare ben 446 milioni di Euro e della britannica RBS che dovrà pagare 391 milioni di Euro.

La Corte Europea ha rifiutato il ricorso di Siemens contro una sentenza di primo grado emessa dai suoi giudici nell’ambito di un ex-cartello per gas-insulated switchgear. A questo punto Siemens è costretta a pagare una sanzione di 396,6 milioni di Euro. Con la sentenza della Corte Europea la sanzione passa in giudicato. La sentenza confermerà i clienti che avevano accusato la Siemens e altri membri del cartello davanti a diversi giudici rispettivamente per somme milionarie. Nel 2007 la commissione europea aveva condannato l’azienda di Monaco e altre aziende europee e giapponesi facenti parte del cartello a sanzioni complessive di 750 milioni di Euro. Nel 2007 Siemens aveva già inserito la sanzione nel conto profitti e perdite e anche pagato. La corte Europea aveva respinto la causa già nel 2011.

Cancom: Comprare costa

Tramite un aumento di capitale, l’IT service provider Cancom AG ha raccolto circa 55 milioni di Euro da investitori. L’azienda quotata nel Tec Dax aveva emesso intorno a 2,4 milioni di nuove azioni. Il denaro sarà destinato all’acquisto dello specialista di cloud Pironet NDH di Colonia. Cancom aveva offerto ai titolari di Pironet 4,50 Euro per ogni azione, aumentando poi a 4,80 Euro. L’azienda di Monaco possedeva già una quota di quasi 30 % della Pironet.

GK Software: fornitori di software tra di loro

La GK Software AG intende alzare il capitale sociale con un aumento di capitale di 100.000 Euro, a 1,9 milioni di Euro. L’intenzione è di emettere 100.000 azioni al portatore contro un contributo in contanti. L’unico autorizzato a sottoscrivere è il gigante del software SAP. La quota delle nuove azioni da emettere corrisponderebbe ad una  partecipazione del 5,29% al capitale  sociale, dopo la corporate action. Secondo la GK Software, quotata nel Prime Standard, l’importo di emissione delle nuove azioni è di 37,82 Euro ad azione. Il ricavo dall’emissione servirà  - così la GK Software – per promuovere l’internazionalizzazione e l’espansione geografica dell’azienda.

Indus: PMI concentrati

Per la propria crescita la società di partecipazione Indus Holding AG si è procurato sul mercato dei capitali circa 60 milioni di Euro. L’azienda, quotata nel SDax, ha piazzato 2,2 milioni di nuove azioni per un prezzo di 27,03 ad azione ex new realizzando così un underwriting revenue lordo di circa 60 milioni di Euro.  Il capitale sociale da capitale autorizzato cresce così di circa 5,8 milioni a 63,6 milioni di Euro.

La Indus Holding AG è specializzata nelle PMI e ha rilevato direttamente e indirettamente nel 2013 sei aziende, ciascuna con un fatturato potenziale di oltre 80 milioni di  Euro.

Nanogate: sguardo verso il lontano oriente

La Nanogate AG specialista in superfici, vuole espandere la sua competenza e ha realizzato a tal fine un aumento di capitale con un volume di circa 9,4 milioni di Euro. L’azienda, quotata nel Entry Standard, ha piazzato circa 268.000 nuove azioni per 35 Euro cad. ex new presso investitori istituzionali. Il capitale sociale è aumentato da 2,7 a circa 3 milioni di Euro. L’azienda con sede nel Saarland affina superfici e rende dei materiali più funzionali grazie all’applicazione di rivestimenti protettivi contro con i raggi UV, contro la corrosione, contro la scarica elettrostatica e contro i graffi. Le soluzioni offerte interessano i settori più vari, dall’industria automobilistica, al tessile o anche all’edilizia. La crescita prevista riguarda in particolare l’Asia, dove l’azienda ha appena ricevuto un ordine da un produttore di automobili per l’affinamento di elementi di costruzione di una macchina utilitaria.

M&A

Tomorrow Focus: vendita strategica

La Tomorrow Focus AG, azienda quotata nel Prime Standard, ha ceduto la sua affiliata Tomorrow Focus Technologies GmbH (TFT) all’olandese TIE Kinetix N.V. L’assemblea generale straordinaria ha confermato l’acquisto. Le parti tacciono su prezzo della transazione.

Secondo il gruppo Internet Tormorrow Focus le sedi e i posti di lavoro vengono mantenuti. L’agenzia digitale e creativa TFT non si inseriva bene modello di business focalizzato sul consumatore finale con offerte online come ElitePartner, FOCUS Online, HolidayCheck e jameda. I compratori olandesi e fornitori di e-commerce di TIE Kinetix rinforzano con l’acquisto la loro posizione sul mercato europeo e tedesco del commercio digitale.

Celesio: piccolo acquisto, grande effetto

Il gruppo farmaceutico Celesio AG rileva il service provider GesuCon, la negoziazione dovrebbe chiudersi a gennaio. Le due aziende non si sono pronunciate sul prezzo della transazione. La piccola casa IT con 8 collaboratori fornisce soluzioni logistiche per farmaci e garantisce a Celesio, quotata nel M-Dax, e suoi clienti continuità e sviluppo della sofware di logistica. Insieme Celesio e alla sua affiliata GEHE Pharmahandel la GesuCon ottimizzerà il processo e i costi di approvvigionamento dei singoli prodotti in farmacia. Secondo le informazioni date dall’azienda la soluzione viene già utilizzata in oltre 1000 farmacia in quattro paesi europei.