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VIPsight International


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VIPsight settembre

 

COMPANIES

Il Caos nel rilevamento di T-Mobile US sembra concluso

Interrogato al momento della pubblicazione dei risultati semestrali, Timotheus Höttges commenta che la Deutsche Telekom è “molto soddisfatta” con lo sviluppo operativo di T-Mobile; non ci sono quindi motivi per affrettarsi e farsi dettare una transazione per l’affiliata. Così parlando il CEO di Telecom ha qualificato l’unica offerta di Iliad per appena il 57 per cento dell’affiliata nord-americana come insufficiente. Il miliardario delle telecomunicazioni francese, Xavier Niel, vuole comprare la maggioranza alla T—Mobile US per 15 miliardi di dollari. La transazione significherebbe per Telecom Deutschland una diluizione della sua quota ad appena 30 per cento. Dopo otto mesi la Sprint aveva abbandonato la corsa miliardaria per l’affiliata più preoccupante del gruppo di Bonn a causa dell’incessante resistenza dell’ente regolatore delle telecomunicazioni FCC. In seguito le azioni del gigante dei telefoni tedesco sono precipitate. Tenendo conto che la T-Mobile US sta guadagnando continuamente nuovi clienti e che il rivale americano ha dovuto incassare delle grandi sconfitte, gli analisti prevedono che entro un anno l’affiliata della Telekom tedesca abbia più clienti del suo potenziale ex-acquirente. In questo modo la T-Mobile US diventerebbe il terzo più grande operatore di telefonia mobile negli Stati Uniti. Sprint vanta oggi una quota di mercato pari al 16%, la T-Mobile è già cresciuta al 15%. Höttges ha fatto presente che per T-Mobile US ci sono ancora “tante altre opzioni”, che dovranno a sua volta reggere il confronto con un assolo.

Sky Deutschland diventa britannica

Come previsto Rupert Murdoch ha venduto le sue partecipazioni agli emittenti di pay tv Sky Italia e Sky Deutschland alla BSkyB da lui dominata. Secondo Murdoch la transazione farà affluire circa 7,2 miliardi di dollari al netto delle tasse nella sua 21st Century Fox. In futuro le attività di pay TV saranno unite sotto il tetto del gruppo di media e telecomunicazione britannico. Per i clienti tedeschi di Sky il passaggio non dovrebbe comportare cambiamenti. A maggio la sorella britannica della Sky aveva finalmente presentato l’attesa offerta di acquisto. BskyB ha fatto sapere che gli azionisti Sky possono offrire le loro azioni per 6,75 Euro cad. Nel frattempo, a giugno, gli azionisti avrebbero potuto vendere le loro azioni in borsa anche per più di 7 Euro. BskyB aveva sempre sostenuto di non voler pagare un grande sovraprezzo. L’offerta pubblica era necessaria perché l’emittente a pagamento britannico compra le azioni che Sky Deutschland tiene dell’azienda madre di ambedue le società. Mentre Sky Italia passa per 3,1 miliardi di euro completamente alla BSkyB, la stessa BSkyB pagherà per Sky Deutschland al momento un pari importo di 3,1 miliardi Euro aggiudicandosi però solo il 57% del capitale sociale. Finora Sky Deutschland apparteneva per il 57,4% e Sky Italia per il 100% alla 21st Century Fox che controlla BSkyB della quale tiene con il 39,1 % la più grande partecipazione azionistica. Cambiando proprietario Sky Deutschland diventerà quindi inglese.

Limone d’oro per Adidas

Con l’ultima posizione nella day performance del Deutscher Aktienindex adidas ha raggiunto il 31 luglio ha fatto storia. Una precipitazione del prezzo del 15,4 percento è a suo modo veramente singolare. In certi momenti l’azione perdeva persino il 16 %, la perdita giornaliera più alta dall’ingresso in borsa di 19 anni fa. Una caduta paragonabile della benevolenza degli azionisti non si è vista nelle società quotate nel DAX dalla metà del 2004. La crisi in Russia e l’indebolimento del business intorno al gioco del golf negli Stati Uniti guastano la festa al produttore di articoli sportivi dopo i successi del Campionato Mondiale di calcio. Adidas ammette di aver sottovalutato i problemi nei due paesi. Al momento il management ha deciso di aprire meno negozi nuovi in Russia e di chiuderne più del previsto. Gli investitori sono anche preoccupati per i profitti del 2014 previsti con soli 650 milioni di Euro, invece dei 830 a 930 milioni finora prognosticati. Lo scorso anno Adidas aveva realizzato un profitto da record di 787 milioni di Euro deludendo tuttavia gli azionisti ai quali il CEO Herbert Hainer aveva promesso di più.

Delticom: stagione di pneumatici frenata

Dopo aver rilevato nello scorso anno il concorrente Tirendo, la Delticom – commerciante di gomme via internet – ha dovuto per la prima volta nella sua storia incassare delle perdite. Le perdite di 8 milioni di euro al netto delle tasse in Tirendo hanno portato il risultato del gruppo di Delticom ad un rosso di 0,2 milioni di Euro. Lo scorso anno la questione si presentava ancora molto diversamente: l’azienda con sede a Hannover aveva realizzato sei milioni di Euro di profitto.

Secondo Delticom Tirendo è rimasto al di sotto delle aspettative a causa dell’anticipo della stagione delle gomme estive che in seguito alle temperature primaverili si è spostata nel primo trimestre. E’ vero che il fatturato di Tirendo è aumentato nel primo trimestre del 131 per cento, nel secondo trimestre però è sceso del trenta. Il management di Delticom prevede tuttavia un aumento del fatturato del 10 percento per l’esercizio in corso.

Biotest: corsa a ostacoli

La Biotest AG con sede in Assia è deboluccia: per l’intero anno il management dell’azienda quotata nel SDax prevede un aumento del fatturato di soli sette per cento – e non più del dieci come lo scorso mese di maggio – e un risultato operativo appena superiore a quello dello scorso anno e comunque con una crescita inferiore al 10 per cento previsto. Nel primo semestre l’azienda farmaceutica ha dovuto richiamare un farmaco, cosa che ha influito negativamente sul suo fatturato. Si aggiunge il fatto che la Biotest si trova ad essere con i suoi prodotti contenenti plasma in forte competizione sul mercato USA: Si aggiungono le crisi un Russia e in Medio Oriente, che influenzano negativamente il business operativo, come spiega il CEO di Biotest.

Anche nel primo semestre l’azienda ha potuto registrare un aumento di fatturato del 8,5% arrivando a circa 264 milioni di Euro, il profitto, invece, è sceso del 10 % circa stabilizzandosi a soli 13,8 milioni di Euro. Secondo il management il risultato dipende dall’aumento dell’oltre 13 per cento degli investimenti in Ricerca e Sviluppo. Nello scorso anno la Biotest ha realizzato un fatturato di quasi 500 miliardi di Euro e si è dato come obiettivo di superare la soglia del miliardo entro il 2020.

Nordex: tira buon vento

Grazie ad una buona situazione degli ordini, la Nordex SE, costruttore di impianti eolici quotato nel TecDax, continua a crescere nel primo semestre del 2014: il fatturato è aumentato del 23 per cento per arrivare a 815 milioni di Euro, come si evince dal report semestrale recentemente pubblicato. Anche i profitti sono cresciuti, da 1,3 milioni di Euro nello stesso periodo dell’anno precedente a 16,5 milioni di Euro. Gli ordini sono aumentati dell’ otto per cento. La domanda non è cresciuta solamente sui mercati consolidati, in particolare quelli europei, ma anche in America Latina. Dopo i successi del primo trimestre, il gruppo aveva alzato gli obiettivi per l’anno intero aumentando le previsioni di fatturato a 1,5 / 1,6 miliardi di Euro. Al momento il management di Nordex è convinto di raggiungere questa meta.

The German Mittelstand

Le PMI tedesche devono investire con slancio in Ricerca & Sviluppo

Nel 2012 l’economia tedesca ha speso 53,79 miliardi di Euro per Ricerca & Sviluppo, un valore record che supera del 5,3 per cento la spesa dell’anno precedente e che corrisponde più o meno al 3 per cento del PIL tedesco. I dati ci arrivano dalla statistica economica 2014 pubblicata dallo Stifterverband für die Deutsche Wirtschaft.

Le associazioni di settore fanno presente che molte innovazioni non vengono realizzate dai grandi gruppi ma dalle aziende piccole e medie. Nel settore farmacologico l’EMA, l’agenzia europea per i farmaci, fa notare che circa il 27 per cento dei farmaci innovativi che tra il 2010 e il 2012 sono stati raccomandati nell’Unione Europea per essere autorizzati, sono stati sviluppati da aziende molto piccole, piccole e medie. Simili osservazioni ci arrivano dal settore software, che vive soprattutto delle idee di piccole unità creative. Il successo del computer game “Anno 1602”, un progetto comune tra la Max Design austriaca e la Sunflowers tedesca, è considerato come esempio emblematico – e allo stesso momento anche come modello per molte simulazioni strategiche successive.

I numeri EUROSTAT elaborati dall’Institut für Mittelstandsforschung a Bonn attenuano un po’ i grandi successi delle piccole aziende, perché la quota delle imprese che investe i innovazioni tecnologiche aumenta con la dimensione delle aziende. Se nelle imprese con 10 a 49 dipendenti una su dieci (11,1%) ha prodotto delle innovazioni, nelle aziende con 50 a 249 dipendenti si parla del 18,6 % e nelle imprese ancora più grandi (oltre 250 dipendenti) persino del 33,3 %.

I numeri non tengono tuttavia conto del fatto che molti grandi gruppi comprano le innovazioni quando ancora non sono state messe sul mercato e mancano della necessaria maturità. Per i big player nel settore farmacologico è assolutamente normale rilevare dei farmaci di fase III con grandi potenziali sviluppati da aziende più piccole lanciandoli – una volta ricevuta l’autorizzazione –sul mercato con la forza distributiva del grande gruppo. Alla fine si tratta di una situazione win-win. L’introduzione di un prodotto è costosa e difficile da supportare per un’azienda piccola. Per il lavoro svolto ricevono dei ricavi da licenze, spesso legate al successo dei prodotti. Nel settore del software le modalità sono simili. Il gigante dei giochi Electronic Arts è considerato come il più grande acquirente di laboratori di programmazione.

I budget delle piccole e medie aziende per la ricerca e lo sviluppo sono spesso soggetti a limiti finanziari. Nella programmazione degli investimenti per lo sviluppo di prodotti innovativi conviene tuttavia essere più coraggiosi. Bisogna ricordarsi che le innovazioni sono la molla per la crescita del fatturato. Non ha importanza chi ne approfitta alla fine: investire in R&D è finanziariamente conveniente anche, o soprattutto, per le piccole imprese.

Buhlmann's Corner

Chi sentenzierà le ultime quattro settimane?

Cosa ci ricorderemo di questa stagione di relazioni trimestrali? Il fatto che la 168 – enne agenzia di stampa AP (Associated Press) ha affidato nel caso di ALCOA il reporting non più a dei giornalisti in carne ed ossa, ma a dei computer, OPPURE che dopo due profit warnings usciti rispettivamente il 30 giugno e il 4 agosto, il 7 agosto è stato cambiato il CEO di Bilfinger (il copione assomiglia a quello della Siemens del 2013), OPPURE che Adidas ad oggi non ha ancora comunicato il suo secondo profit warning, mentre il CEO Herbert Hainer resta sul suo posto in testa all’azienda?

Chi come lui si trova da 13 anni in una posizione di responsabilità, non può andare a cercare gli errori o le valutazioni errate dagli altri. E’ vero che da allora la quotazione in borsa è appena più che raddoppiata . Ma è anche vero che nell’esercizio corrente ha perso più di un terzo del suo valore, soprattutto dopo la profit warning. Col campionato mondiale di calcio (avvenimento da superlativi per Nike, Puma & CO.)   l’anno aveva tutte le premesse per diventare un anno da record. Adesso assistiamo invece ad un silenzio di tomba, del tipo: succeda quel succeda, ma evitiamo di fare notizia …

Durante l’ultima assemblea generale qualcuno aveva chiesto al consiglio di sorveglianza se gli basta veramente mirare a meno della metà dei profitti del sempre più forte leader del mercato. Il consiglio di sorveglianza rieletto proprio quest’anno con due nuovi membri femminili (di cui una operativa in Henkel e l’altra in Jung van Matt) potrebbe mettersi comodo senza dire una parola, ma non gli converrebbe. Non perché a parte il pensionato e il presidente, gli altri tre signori rappresentanti il capitale dichiarano di svolgere anche la professione di consulente.

No, è molto più semplice. Se quindici giorni dopo la comunicazione che “durante il campionato mondiale di calcio 2014 adidas è coronata dal successo” c’è qualcuno che annulla e rimanda la programmazione a medio termine e che abbassa il risultato dell’esercizio corrente da 900 a 650 mio di Euro, non bisogna meravigliarsi quando i dirigenti diventano dipendenti sofferenti senza alcuna voglia di rispondere per gli errori degli executive e quando gli azionisti cominciano a fare domande scomode. Circa l’85% di loro non risiedono in Germania. Salta all’occhio che gli azionisti che si sono ritirati all’inizio del 2014 sono prevalentemente investitori che operano a lungo termine e che dopo la caduta del 30% della scorsa settimana sono saliti a bordo degli azionisti più volatili e agili, gente poco interessata nel passato ma disposto di dare e fare molto per il futuro e per realizzare le proprie aspettative.

Da non dimenticare anche le discussioni dalla catena dei fornitori nel settore dell’abbigliamento portata avanti dalla Investor Coalition e coordinata da Interfaith Center on Corporate Responsibility (ICCR).

Chissà, forse basta una sola notizia ad hoc ovvero un profit warning per togliere il sonno al consiglio di sorveglianza e svegliare la quotazione in borsa con un bacio.

Alla fine il premio per la notizia migliore in questo periodo di fine report spetterà a Pictet e Lombard Odier che per la prima volto dopo centenni hanno mostrato un comportamento trasparente. Mi chiedo, se hanno rotto il silenzio per paura degli americani o per orgoglio per la performance realizzata?

ACTIONS CORNER

Dopo i commercianti della Audi, anche i venditori della BMW sono diventati oggetto di sanzioni inflitti dall’antitrust cinese. L’accusa è di aver illegalmente preso degli accordi sui prezzi. Secondo l’agenzia di stampa Zinhua che si basa su informazioni ufficiali del governo cinese, la sanzione ammonta complessivamente di 1,6 milioni di Yuan (195.000 Euro). La decisione deve essere letta come una reazione della Cina al fatto che i clienti cinesi sono costretti a pagare in parte dei prezzi notevolmente superiori a quelli chiesti in Europa o negli USA. La BMW è dispiaciuta degli appunti contro i quattro concessionari.

La Daimler è minacciata in Cina da una sanzione per la manipolazione di prezzi. Si legge ch il gruppo automobilistico costituirebbe un tipico monopolio che sfrutta la sua posizione dominante per controllare nel customer service i prezzi per i pezzi di ricambio e la manutenzione. I rappresentanti della Commissione per il National Development e per le Riforme avrebbero già fatto presente che in base alle indagini fatte finora la Mercedes deve prepararsi a delle sanzioni. Dell’ammontare non si sa ancora niente. La sede di Pechino della Daimler ha fatto solo sapere di collaborare nelle indagini. Le autorità cinesi sono da settimane alle prese della politica dei prezzi dei produttori di automobili.

La magistratura di Monaco di Baviera ha fatto causa contro Jürgen Fitschen e quattro suoi ex-colleghi nel CdA della Deutsche Bank per il tentativo di truffa processuale nel caso Kirch. Le indagine contro il co-presidente, i suoi predecessori Rolf Breuer e Josef Ackermann e l’ex presidente del consiglio di sorveglianza Clemens Börsig stanno andando avanti da molto tempo. La magistratura ha indagato contro i banchieri perché nel processo del re dei media, Leo Kirch, e dei suoi eredi contro la Deutsche Bank questi avrebbero provato ad ingannare la giustizia per bloccare le richieste di risarcimento di danni presentata da Kirch.

Politics

La legge sulla protezione dei piccoli azionisti elude la “Digitale Agenda”

I ministeri tedeschi per le finanze e per la giustizia hanno presentato insieme alla fine di luglio a Berlino la proposta per una legge sulla protezione dei piccoli investitori. L’obiettivo sarebbe una “maggiore trasparenza sugli investimenti”, ad esempio attraverso il rinforzamento degli obblighi d’informazione per gli offerenti di fondi, ma anche di mutui per azionisti, di debiti subordinati e altri strumenti finanziari paragonabili. La riforma ambisce inoltre a fortificare legalmente “la protezione consumatori collettiva” come uno degli obiettivi di controllo della Bafin (Autorità federale per il controllo finanziario). Nella “Digitale Agenda” approvata il 20 agosto dal Consiglio dei ministri tedesco si legge che una giovane economia digitale dovrebbe essere sostenuta dal “miglioramento delle condizioni di finanziamento per gli startup attraverso delle condizioni generali internazionali competitive per venture capital e crowd-investments”. La legge sulla protezione dei piccoli investitori prevede invece totalmente il contrario quando chiede ai crowdinvestors di stampare a partire da un importo di 250 Euro un foglio-informativo sugli investimenti, di firmarlo manualmente, di portarlo all’ufficio postale e di inviarlo alla piattaforma di crowd-investing per rendere efficace il loro investimento in uno startup. Secondo diverse associazioni del settore dell’economia digitale questa procedura rischia di essere deleteria per il finanziamento di start-up.

Riserve contro le direttive europee per gli azionisti

L’economia tedesca è contraria ai programmi di Bruxelles a rinforzo dei diritti degli azionisti. Secondo una presa di posizione comune del Bundesverband der Deutschen Industrie (BDI), della Bundesvereinigung der Deutschen Arbeitgeber (BDA) e delDeutsche Industrie und Handelskammertag (DIHK) gli obblighi che Bruxelles intende introdurre non sono necessarie e quanto meno adatte o proporzionate. Le associazioni criticano soprattutto i nuovi diritti dell’assemblea generale di decidere sui compensi del CdA in società quotate e sulle transazioni con persone vicine o all’interno del gruppo e chiedono che in Germania queste decisioni rimangano del consiglio di sorveglianza. Secondo loro il regolamento previsto porterebbe ad uno spostamento delle responsabilità, a dei ritardi nella stipula di contratti per il CDA e delle transazioni. Allo stesso tempo le assemblee degli azionisti già sofferenti della brevità del tempo a disposizione sarebbero costrette ad occuparsi di ulteriori formalità. I successi ottenuti dal codice tedesco sulla Corporate Governance in tema di limitazione e trasparenza delle remunerazioni dei manager sarebbero “minati”. Le associazioni economiche chiedono che siano gli azionisti a decidere se vogliono votare su questi aspetti o meno, così come sull’entità della pubblicazione della politica di remunerazione.

People

L’8 agosto Roland Koch ha lasciato la sua ormai triennale carica presso la Bilfinger. Il giorno precedente il consiglio di sorveglianza aveva confermato formalmente le intenzioni del CEO dimettersi. L’ex primo ministro del Land dell’Assia ha deciso di abbandonare il suo posto perché in diverse situazioni non è riuscito a raggiungere gli obiettivi che lui stesso aveva stabilito. Il consiglio di sorveglianza ha deciso di nominare Herber Bodner come CEO temporaneo dall’11 di agosto fino al 31 maggio 2015.

In futuro LANXESS e Werner Breuers cammineranno su due strade diverse. Il 6 agosto il gruppo chimico ha fatto sapere che il membro del CdA, finora responsabile per segmenti Performance Polymers e Advanced Intermediates ha lasciato l’organo per sua scelta. Alla scadenza del suo contratto, il 31 maggio 2015, Breuers lascerà l’azienda per dedicarsi a nuove sfide.

La Software ha nominato per il 1 ottobre 2014 un nuovo membro del CdA, responsabile per la distribuzione globale, consulenza e marketing. Tramite la nomina del nuovo Chief Customer Officer Eric Duffaut tutte le attività Go to market dell’azienda di Darmstadt saranno unite in un unico ufficio del CdA per accelerare l’attività di trasformazione e l’indirizzamento verso un’organizzazione completamente concentrata sui clienti. Prima di entrare in Software, Duffaut occupato diversi ruoli di leadership globale nelle vendite di Oracle e SAP.

Il gruppo Volkswagen si è separato da Michael Macht. Poche settimane dopo l’annuncio del programma di risparmio il membro del CdA responsabile per la produzione ha rinunciato al suo mandato “di comune accordo” lasciando il gruppo il 1 agosto. A sostituirlo temporaneamente è Thomas Ulbrich che dirige lo stesso ufficio nel marchio principale VW. Nei mesi passati si è sentito più volte parlare di polemiche indirizzate al ramo della produzione.

GfK: nuovo CFO

La GfK SE, azienda di ricerca di mercato quotata nel SDax, ha annunciato di cambiare il CFO: Pamela Knapp, dal 2009 responsabile nel CdA per Finanze e Risorse Umane, lascerà l’azienda il prossimo ottobre per motivi personali. Il nuovo CFO si chiamerà Christian Diedrich che è già stato confermato dal consiglio di sorveglianza come suo successore. Sarà suo compito accelerare la digitalizzazione e la globalizzazione e solidificare il management finanziario.

Diederich proviene dal gigante IT IBM dove ha svolto 30 anni della sua carriera professionale. Ultimamente aveva il suo ufficio a Shanghai, dove era responsabile per le attività di M&A del gruppo al di fuori degli Stati Uniti. Nella sua carriera ha svolto diversi incarichi nei settori delle finanze, della strategia e del M&A in Europa, negli Stati Uniti e in Asia. E’ già stato CFO per IBM Germania e Europa Nord-Orientale.

La responsabilità per le Risorse Umane, finora in mani del CFO Knapp, passerà in futuro al CEO Matthias Hartmann.

Gesco: nuova generazione

La Gesco AG, azienda quotata nel SDax, ha un nuovo membro nel consiglio di sorveglianza composto da tre membri. Il posto di Willi Beck, che lascia il suo incarico il giorno dell’assemblea generale di quest’anno, sarà occupato dall’imprenditore Stefan Heimöller che con il 13 per cento delle quote è il più grande azionista dell’azienda.

Secondo il management Beck si è dimesso in vista del programmato futuro cambio generazionale. Prima come CEO e dal 2004 come membro del consiglio di sorveglianza Beck ha dato per anni un’impronta forte all’azienda. Gli altri due membri del consiglio di sorveglianza sono Klaus Möllerfriedrich e Rolf-Peter Rosenthal.

Deutsche Annington: più controllori

Quotata nel Prime Standard della borsa titoli di Francoforte la Deutsche Annington SE ha allargato il suo consiglio di sorveglianza. Ai cinque membri attuali si sono aggiunti ad agosto 2014 altri quattro membri nuovi: Manuela Better, Ex-Ceo della Hypo Real Estate Holding AG, Lutz Basse, CEO della SAGA Siedlungs-Aktiengesellschaft Hamburg, Florian Funck, membro del CdA della Franz Haniel & Cie. GmbH e Christian Ulbrich, presidente della direzione di Jones Lang LaSalle EMEA e membro del consiglio di amministrazione in Jones Lang LaSalle Inc.

Cinque dei nuovi controllori sono stati presentati da vecchi azionisti e sono in contatto con Terra Firma. I restanti quattro membri sono indipendenti e sono già a capo di comitati speciali del consiglio di sorveglianza. La Deutsche Annington è andata in borsa solo un anno fa.

Campus

Bisogno di recupero per le donne in posizioni di leadership

Il Statistische Bundesamt ha pubblicato i numeri attuali sull’equiparazione nel settore dell’educazione e della formazione. Il numero delle donne in posizioni di leaderhip o con cattedre universitarie continua ad essere basso. Le statistiche pubblicate a Berlino mostrano comunque che le differenze si attenuano. Oggi le donne costituiscono sia all’inizio che alla fine degli studi la metà degli studenti. Solo che dopo le cose cambiano: se in Germania il 46% dei dipendenti è femminile, nel 2012 solo il 29% delle posizioni top erano occupate da donne – rispetto al 26% del 1992. Attualmente la media EU si aggira intorno al 33 per cento. Da quasi 20 anni le donne tedesche guadagnano inoltre mediamente il 22 percento in meno degli uomini – mentre il “gender pay gap” medio europea è “solo” del 16 percento. Nel confronto europeo la Germania ha molto da recuperare, constata Roderich Egeler, il presidente del Statistisches Bundesamt, in occasione della presentazione della ricerca fatta dal suo ente dal titolo ”Sulla buona strada verso l’equiparazione?”

Capital News

Otto anni dopo l’ultimo share split l’azione di Fielmann si trova di nuovo davanti ad una apparente riduzione di prezzo. Il 22 agosto la catena di negozi di ottica ha eseguito lo share split annunciato il 3 luglio. Gli azionisti ricevono per ogni vecchio titolo nel loro deposito due titoli nuovi. Dopo l’intervento l’importo pro rata del capitale sociale della Fielmann ammonta ad 1,00 Euro per ogni azione. Lo share split consiste in un dimezzamento aritmetico del prezzo di un’azione. L’obiettivo della misura è di ridurre apparentemente il prezzo dell’azione per aprire delle possibilità per aumentare il valore. Gli investitori privati, in particolare, sentono un blocco psicologico quando un’azione costa più di 100 Euro, spiega Ulrich Brockmann, il Head of Investor Relations. Una prima iniziativa del genere è stata fatta nel 2006 e ha portato dei buoni risultati.

Symrise ha chiuso il più importante acquisto nella sua storia. Dopo aver ricevuto il sostegno da parte dei rappresentanti dei lavoratori del gruppo francese Diana, l’azienda di Holzminden ha anche ottenuto il nulla osta da parte dell’anti trust. Prima ancora il gruppo quotato nel MDax aveva deciso un piccolo aumento di capitale che mancava come ultimo elemento per garantire il finanziamento. Il capitale sociale di 123,3 milioni di Euro è stato aumentato a 129,8 milioni di Euro attraverso l’emissione di 489.274 azioni, escludendo ogni diritto di opzione per gli azionisti. Le nuove azioni vanno a dei dirigenti della Kerisper, l’azienda madre del gruppo Diana, in vendita alla Symrise. In cambio Kerisper ha fatto un conferimento in natura del valore di circa 2,85 milioni di azioni. La chiusura di tutta la transazione è avvenuta il 29 luglio.

Armacell: chiacchiere

Lo specialista per prodotti isolanti Armacell vorrebbe entrare in borsa ancora prima della fine di questo o all’inizio del prossimo anno. Questo è quanto l’agenzia di stampa Reuters comunica di aver saputo da due persone che conoscono i piani IPO. Armacell ha sede a Münster e si considera leader del mercato mondiale per isolamenti tecnici flessibili e schiume sintetiche per diverse applicazioni. La società conta 2500 collaboratori in 13 paesi. Nello scorso anno l’investitore finanziario Charterhouse Capital Partners ha rilevato la Armacell per 520 milioni di Euro dall’azienda di Private Equity Investcorp. Secondo il Handelsblatt, nel 2013 la Armacell ha realizzato un fatturato di 510 milioni di Euro e un Ebitda di 65 milioni di Euro.

NanoRepro: Espansione nei paesi emergenti

La Nanorepro AG quotata nel Entry Standard della borsa titoli di Francoforte ha realizzato nell’ambito di un aumento di capitale 290.000 Euro. La società ha emesso 290.000 azioni per un importo di emissione di un euro con esclusione del diritto di opzione. Lo specialista per test medici veloci per la pianificazione famigliare e la profilassi di allergia intende utilizzare il denaro per finanziare delle grandi commesse e allargare il business nei paesi emergenti. Uno degli investitori partecipanti è la Karma Pharmatech GmbH che vuole vendere i prodotti di diagnostica anche in Egitto. L’assortimento dei prodotti della NanoRepro si trova oggi in un fase di autorizzazione e dovrebbe tra poco essere pronto per il mercato.

Hahn Immobilien: poco movimento

La Hahn-Immobilien-Beteilgungs AG quotata nel General Standard vorrebbe togliere le proprie azioni dalla borsa. Il CdA motiva il previsto delisting con una quota di capitale proprio sufficiente, oltre al fatto che con meno del dieci per cento il free float dell’azione della Hahn è abbastanza basso. La prima chiusura dovrebbe riguardare la borsa di Francoforte e poi anche altre piazze in altre piazze. La borsa titoli di Francoforte ha deciso che il delisting entrerà in vigore il 18 febbraio 2015.

M&A

Heidelberger Druck: nuovo indirizzo con acquisti supplementari

La Heidelberger Druckmaschinen AG, azienda quotata nel SDax, si deve essere ripresa: una tra le misura previste per la ristrutturazione del gruppo è l’assorbimento dello specialista svizzero per la stampa di etichette Gallus Holding AG, che adesso è stata conclusa. Nel corso di un aumento di capitale con conferimento in natura il produttore di macchine per la stampa aveva emesso 23 milioni di azioni nuovi per la Ferd. Rüesch AG che adesso partecipa con il nove percento come anchor investor alla Heidelberger Druck. Il prezzo di emissione è di 2,70 Euro per ogni azione – e quindi nettamente superiore alla quotazione azionaria di circa 2,38 Euro. L’acquisto deve servire alla HeidelDruck per allargare la sua posizione nel business crescente della stampa digitale di packaging.

Ma il CdA non vuole limitarsi ai solo acquisti per rinnovare il gruppo: essendo riuscita dopo cinque anni a superare il turnaround tornando a scrivere numeri neri, l’azienda vuole rinforzare la sua competitività anche con il taglio di circa 650 posti di lavoro, soprattutto a Heidelberg e a Lipsia. Queste misure dovrebbero migliora il risultato annuo di circa 30 milioni di Euro. Nel 2008/09 il gruppo registrava ancora un indebitamento netto di circa 680 milioni di Euro. Alla fine dell’ultimo esercizio l’indebitamento era sceso a solo 240 milioni di Euro e con profitti netti di circa 4 milioni di Euro.

Analytik Jena: analisi delle tracce

Lo specialista di optoelettronica e metrologia Analytik Jena AG ha rilevato tutto i business di spettrometria di massa con plasma accoppiato induttivamente (ICP-MS) dell’americana Bruker Corporation. La transazione è stata realizzata all’interno di un asset deal, sul prezzo c’è la massima riserva da ambedue le parti. In questo modo la Anaytik Jena, società quotata nel Prime Standard, fa il suo ingresso su un mercato in forte crescita avendo acquistato oltre ai bene economici anche brevetti, diritti di licenza e know-how in produzione, ricerca e sviluppo. Con i prodotti e i servizi ICP-MS la Bruker ha realizzato nel 2013 un fatturato di circa 12 milioni di Euro. Il management della Jena ha fatto sapere che adesso sono in grado di offrire tutte e tre le tecniche dell’analisi degli elementi in tracce. Il closing è previsto per settembre.